Simone Inzaghi e la notte magica in Champions League

By | 29 Luglio , 2022
calcio

Tutti i tifosi laziali si ricordano con grande affetto e un po’ di nostalgia del periodo legato alla fine degli anni Novanta e dei primi del nuovo millennio. Chiaramente, la rosa attuale non è minimamente comparabile rispetto a quella che dominava in Italia e faceva grandi cose anche in campo europeo, anche se è sempre meglio restare informati su in merito alle ultime notizie di calciomercato Lazio per via del fatto che, soprattutto nei giorni finali, qualche colpo ad effetto potrebbe essere messo a segno da parte di Lotito.

Il match indimenticabile tra Lazio e Marsiglia

Quell’effetto donato dalla musichetta della Champions League, a volte rende tutto più magico. Il numero che ha segnato la serata del 14 marzo del 2000, l’anno del Giubileo, è il quattro. Quattro come le reti che sono state messe a segno da parte di Simone Inzaghi, autore di una prestazione che è rimasto negli annali non solo della storia biancoceleste, ma anche della Champions League.

Quattro gol in un solo match della massima competizione europeo. Dando uno sguardo ai libri di storia del calcio, si può notare come nessun altro giocatore italiano è mai riuscito a realizzare un’impresa del genere ed è chiaro che il nome di Simone Inzaghi è finito di diritto nella storia della Champions League e del calcio nostrano ovviamente.

La fase delicata della stagione

Lazio e Marsiglia sono scese in campo all’Olimpico in una stagione che, per i biancocelesti, sarà decisamente impossibile da dimenticare, dato che porterà in dote lo scudetto, il secondo nella storia del club. Non solo, dal momento che in quella stagione fenomenale, il club guidato da Sergio Cragnotti fu autore di un’altra impresa memorabile, dal momento che si portò a casa la Coppa delle Coppe, sconfiggendo nella finale di Birmingham, gli spagnoli del Maiorca.

Si trattò, in effetti, di una stagione veramente unica e quasi irripetibile, contando anche il successo in Coppa Italia, che portò a tre il numero di trofei aggiunti alla bacheca. Eppure, una delle fasi più complesse di quella stagione arrivò proprio nel mese di marzo del 2000.

Come si può facilmente intuire, la squadra guidata da Sven-Goran Eriksson nutre grandissime ambizioni, ma qualche sconfitta nel giro di pochi giorni rischia di far capitolare ogni speranza di gloria. In Serie A, la Juventus cerca di strappare rispetto alla Lazio, guadagnandosi sei punti di vantaggio che sono effettivamente un buon bottino da proteggere. In Champions League, invece, la gara con il Marsiglia del 14 marzo diventa già la prima da “dentro o fuori” di tutta la stagione.

La partita

La Lazio è al terzo posto nel suo girone di Champions League, a quota 5 punti dietro la coppia di testa, ovvero quella composta da Chelsea e Feyenoord a quota 7 punti. Il Marsiglia è il fanalino di coda con 3 punti. All’Olimpico non ci sono più margini di errore per i biancocelesti che, se vogliono puntare ai quarti, devono vincere obbligatoriamente.

Gli ultimi passi falsi hanno creato qualche mugugno, al punto tale che Cragnotti cominciò già a sondare la disponibilità di Arrigo Sacchi, qualora avesse deciso di interrompere l’esperienza con Eriksson. Quest’ultimo, contro la compagine francese, prova a mettere l’artiglieria pesante in attacco, schierando Inzaghi al fianco di Boksic, facendosi preferire a Ravanelli e Mancini.

È sufficiente il primo tempo per mettere a nudo un po’ tutte le amnesie dal punto di vista difensivo per i francesi. La retroguardia alta sembra essere la scelta tattica più dannosa, vista la prontezza di riflessi e gli scatti sul filo del fuorigioco di Simone Inzaghi. Quest’ultimo, in soli 38 minuti, sigla addirittura tre gol e, nel secondo tempo, prima sbaglia il rigore e poi mette la firma definitiva sul match, ribadendo a rete dopo una corta respinta del portiere dei francesi.