LO STATO DEVE SCEGLIERE SE “SPECULARE” SUL GIOCO… OPPURE NO

By | 19 Luglio , 2016

Una voce “forte e chiara”, quella del Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, si fa sentire ricordando il ruolo dello Stato nei confronti delle tematiche delle dipendenze che siano da alcol, fumo e conseguentemente anche da abuso di gioco d’azzardo dovute dai siti per giocare al casino online. Lo Stato, in qualità di regolatore, deve decidere e dare indicazioni precise su come si debbano considerare i fenomeni di queste tematiche e schierarsi chiaramente, e mai ambiguamente, dalla parte che ritiene giusto “appoggiare”.

Questo è ciò che lo Stato che protegge i cittadini deve fare: da qui successivamente deriveranno e partiranno tutte le decisioni in merito anche al mondo del gioco d’azzardo e che comprenderanno, presumibilmente, l’eventuale riduzione delle apparecchiature da intrattenimento ed altri provvedimenti. Sino ad ora, si può dire apertamente perché ormai noto a tutti, lo Stato ha fatto lo “gnorri”, non ha legiferato ed ha “girato la testa dall’altra parte” quando in sua vece sono entrati nel mondo-gioco lecito gli Enti Locali che hanno proposto regolamentazioni capestro per le attività ludiche mettendo in atto normative restrittive e proibizionistiche.

Gli Enti Locali hanno agito, a loro dire, a protezione del territorio e dei cittadini più deboli cosa, forse, che sarebbe toccata all’Esecutivo che obbiettivamente (parere da parte di chi scrive) non riesce e non può fare a meno degli introiti derivanti dal gioco d’azzardo e quindi non “riesce” a legiferare “contro”. Ma non è certamente un bel vedere, nè da parte dei cittadini “normali”, né da parte dei benpensanti… Lo Stato, senza autorità ed autonomia, che deve “dipendere” da un qualcosa creato da lui stesso e che “ha troppo preso la mano” e che, però, ha reso tanti introiti…
Ora, però, è arrivato il momento di prendere una posizione e portarla sino in fondo, anche a costo di rimetterci una parte di ingressi per il nostro caro Erario, ma i cittadini (tutti) pretendono una ristrutturazione, una riforma ed una ridistribuzione dell’offerta di gioco che sul territorio ha creato disagi oltre che, bisogna darne atto, prodotto tanta occupazione. Dunque, da una parte “il bene” e dall’altra il “male”: quando si parla di gioco d’azzardo questa è la equazione che sempre si rappresenta. Ma è arrivato il momento che, a mezzo della Conferenza Unificata “qualcosa” si faccia e si faccia pure bene se si vuole salvaguardare il settore, le industrie del gioco, la filiera, i dipendenti ed anche una parte di introiti per lo Stato.

Il ruolo dello Stato, quindi, deve essere assolutamente chiaro nel suo ruolo nell’esercizio dei vari mercati legati al mondo dei migliori casino online con bonus: il suo atteggiamento si riflette poi di conseguenza sulle Agenzie che devono avere precise indicazioni per prendere poi decisioni operative, a loro volta, e metterle in atto. Purtroppo, ancora oggi esiste la tendenza ad aggiungere nuove regole in un mondo che di regole “è troppo pieno” (peccato che siano regole confuse), che ne aumentano così la complessità quando, invece, ciò che richiedono le imprese a gran voce è esattamente il contrario, la semplificazione. Per questo motivo gli interventi che si attendono dovranno essere il più chiaro e comprensibile possibile: la Conferenza Unificata ha un grande compito da svolgere, speriamo che riesca in questa impresa che sembra ardua ma che sicuramente metterà fine a tante diatribe che si incontrano nei vari Tar Amministrativi di tutta la Penisola.