LA LOTTA AI CTD ILLEGALI CONTINUA CON UNA NUOVA SANATORIA

By | 19 Luglio , 2016

La lotta all’illegalità dei Centri di Trasmissione Dati continua anche se le “prime due sanatorie” relative a questo segmento del gioco d’azzardo non hanno concretizzato i risultati che il Governo si aspettava. Dall’emerso non sono arrivate le cifre che ci si aspettava e relativamente pochi sono stati i Ctd che hanno aderito alle sanatorie prospettate con le relative leggi e regolamenti applicati anche dai casino online con croupier dal vivo. Ora, però, continuando sempre sull’onda della sanatoria e della messa in regola di questi punti, il Governo potrebbe aprire una “terza fase” di regolarizzazione, magari imponendo cifre inferiori ma inasprendo le pene per i centri illegali.

L’Esecutivo, probabilmente, desidera far arrivare ai cittadini il suo intendimento che non vuole più tollerare sul territorio punti illeciti, anche per salvaguardare gli operatori onesti che seguono le regole, pagano le tasse ed, oltretutto, sono vessati da normative molto restrittive e condizionanti. L’Esecutivo sembrerebbe voler fare “piazza pulita” di tutta questa illegalità e ritiene, quindi, che una ulteriore sanatoria possa essere un buon “veicolo” per far emergere quel “nero” che tanto infastidisce cittadini ed addetti ai lavori onesti. Il gioco ha anche bisogno di questo: fermezza nella tutela della legalità e lotta senza quartiere alla “concorrenza sleale ed illecita”.

Quindi, Sanatoria Ctd atto terzo e così la lunga regolarizzazione fiscale per emersione per coloro che eseguono la raccolta delle scommesse, potrebbe conoscere una nuova svolta ed un nuovo capitolo che rappresenterebbe la terza fase di un percorso iniziato nel 2015 e che ha portato, ad oggi, alla regolarizzazione di soli 2196 centri, nella prima tornata, che potrebbero aumentare a poco più di 2500 al termine ”della seconda fase”, tenendo naturalmente conto delle 327 richieste di adesione presentate entro i termini previsti dalla Stabilità di questo anno.

Non un grande risultato, come si è detto prima, anche perché bisogna ricordare che il Governo aveva “stimato” la presenza di circa settemila Centri sul territorio nazionale e contava di farne emergere una larga maggioranza: ma così non è stato e le due operazioni forse potrebbero “rasentare una sorta di fallimento procedurale”. Bisogna, infatti, tenere presente il parere della Commissione Antimafia seconda la quale non essendoci normative chiare sulle responsabilità penali per il gioco online non autorizzato, le sanatorie “si sono rivelate, in concreto, non in grado di far emergere l’effettiva portata della clandestinità”.
Nonostante tutto questo, il Governo vorrebbe perseverare ed aprire una “terza sanatoria” in modo da offrire una ultima possibilità di emergere ai soggetti ancora in clandestinità e che molto spesso operano nei siti italiani di casino online. È una questione che il Parlamento sta tenendo d’occhio e che ha esaltato nei risultati precedenti: ora la nuova e terza sanatoria si potrebbe sviluppare in qualcosa di più specifico. Verrebbe proposta una nuova “finestra temporale” nella quale perfezionare la regolarizzazione, con un importo inferiore da versare come contributo una tantum iniziale rispetto alle precedenti “due fasi”.
Invece che i 10mila euro richiesti ne verrebbero chiesti 5mila per ogni punto vendita ed, in ogni caso, la procedura viaggerebbe di pari passo con un inasprimento delle sanzioni e delle pene per chi esegue la raccolta di gioco in forma non autorizzata. L’intendimento dell’Esecutivo dovrebbe essere quello di offrire una sorta “di ultima spiaggia” ai soggetti rimasti ancora fuori dal circuito del gioco lecito insieme alla garanzia che non ci potrà più essere alcuna possibilità di offrire scommesse in molto alternativo a quello proposto dallo Stato.